L’inferno stavolta non abita qua.

Lo Scampia Trip Tour è un viaggio dentro le storie e fuori dagli stereotipi di un quartiere tanto raccontato, ma in realtà poco conosciuto. L’itinerario dà la possibilità a chi vuole saperne di più di conoscere Scampia dal di dentro, perché a raccontarla nella sua complessità sarà la stessa gente che la vive ogni giorno. Un turismo sostenibile e responsabile che rispetta e valorizza il luogo cercando di creare una micro economia, che nasce e vuole crescere all’interno del quartiere.

Maurizio de Giovanni

L’itinerario prevede diverse tappe.

L’appuntamento è alle 9,00 del mattino fuori la fermata della metropolitana di Scampia. Si parte da lì con un piccolo bus, si passa davanti ai famosi palazzi a forma di vela per cercare di ricostruirne la storia e capire qual’era l’idea iniziale del progetto, per poi spiegare come e perché sono diventate le strutture fatiscenti che oggi conosce tutto il mondo. La prima tappa è il Gridas, acronimo che sta per “Gruppo risveglio dal sonno”, un centro sociale nato nel 1981 grazie alla volontà e alla caparbietà del compianto muralista Felice Pignataro e della moglie Mirella La Magna. Il Gridas rappresenta un punto di riferimento per tutte le associazioni e i gruppi di volontariato che lavorano sul territorio. Oltre a organizzare ogni anno il carnevale di quartiere divenuto ormai una vera e propria tradizione, organizza ogni settimana un cineforum ed è sede di incontri e assemblee, che riguardano le problematiche e le battaglie da affrontare. Un luogo nato per svegliare le coscienze assopite dei napoletani. I visitatori qui avranno modo di incontrare proprio Mirella che racconterà la storia del quartiere e del centro sociale che ha dato il là a tutta la resistenza culturale nata a Scampia.
La seconda tappa è l’Arci Scampia, la scuola calcio nata nel 1986. Fin dalla sua fondazione è stata sempre attenta ai ragazzi ponendosi come punto di riferimento a salvaguardia dei minori a rischio. Attualmente frequentano la Scuola Calcio circa trecentocinquanta ragazzi, compresi tra i sei ed i diciassette anni, che partecipano ai campionati federali FIGC. Molti ex bambini, oggi giovani, giocano nelle categorie professionistiche e dilettanti con ottimi risultati. Tra questi c’è anche il campione Armando Izzo, ragazzo di Scampia che oggi gioca in serie A con la squadra del Genoa. A raccontare l’incredibile avventura della scuola calcio e soprattutto l’importanza dello sport in un quartiere difficile come Scampia sarà proprio il fondatore, presidente e mister, Antonio Piccolo.
Infine a pochi passi dalla villa comunale c’è la quarta e ultima tappa, il Chikù. Il primo ristorante italo rom in Italia e l’unico ristorante di Scampia in cui lavorano fianco a fianco donne napoletane e donne rom, uno spazio gastronomico e interculturale, location per eventi. Scampia ospita due dei campi rom più grandi della città. Napoletani e rom convivono da oltre vent’anni, spesso senza nemmeno parlarsi, da qui l’idea di provare a farli dialogare di fronte a un buon piatto. Qui oltre ad assaggiare pietanze originali e gustose che fondono entrambe le tradizioni culinarie, i visitatori avranno ascolteranno la storia dell’associazione, Chi rom e chi no, che da oltre dieci anni lavora per integrare le due culture.

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